Nel cuore della Balagna, all’ombra di ulivi secolari si nasconde il piccolo borgo di Avapessa. Abitato da poco meno di un centinaio di abitanti, Avapessa è uno dei comuni gioiello della Valle del Regino, facilmente raggiungibile dal porto di Ile Rousse, da cui dista circa 12 chilometri. Ciò che rende Avapessa speciale, oltre all’ottima qualità del suo olio d’oliva, è la presenza di un giardino ai piedi del villaggio, un giardino che ha una caratteristica particolare: è composto esclusivamente da alberi da frutto commestibili.
Avapessa e il Jardin Botanique Fruiter :
Il Jardin Botanique Fruiter di Avapessa è prima di tutto un progetto naturalistico unico in tutta la Francia, il suo ideatore Robert Kran in oltre quarant’anni ha raccolto in quasi tre ettari una vasta collezione di frutti commestibili provenienti da tutto il mondo. Una vera e propria impresa resa possibile grazie al particolare clima che caratterizza la Balagna e, in particolare la zona di Avapessa, adatto sia per gli alberi da frutto delle zone temperate, sia agli alberi da frutto subtropicali capaci di resistere alle leggere gelate che si verificano durante l’inverno. Particolarità del giardino botanico di Avapessa è che i frutti presenti sono coltivati secondo l’ancestrale tradizione contadina locale, ovvero senza praticare potature e utilizzare macchinari concimi e pesticidi, nel totale rispetto dell’ambiente e della biodiversità. Oltre al frutteto, c’è anche un orto e in entrambi vengono coltivati alberi da frutto e ortaggi introvabili nei nostri mercati perché, essendo particolarmente fragili dopo la raccolta, non sopravviverebbero al trasporto. All’interno del giardino di Avapessa è possibile non solo visitarlo, ma anche partecipare a corsi che insegnano i metodi di coltivazione rispettosi dell’ambiente, del suolo e dei cicli della natura.
Tra le piante più particolari presenti nel giardino ci sono due palme che riescono a vivere anche al di sotto dei 20 gradi, alcuni alberi giunti da Algeri negli anni sessanta e la cannella di Maggellano, albero sempreverde originario del Sud America. Dall’Australia proviene invece il Limone Caviale, così chiamato perché quando viene aperto somiglia al caviale, l’albero ratatouille composto da tre piante intrecciate tra loro, il pesco dell’Uzbekistan, le cui foglie restano rosse fino a metà luglio e gli immancabili ulivi secolari della zona, alcuni dei quali risalenti a circa quattrocento anni fa. Presente poi una pianta di pistacchi diventata qualche anno fa ermafrodita e una varietà di pepe nero chiamata “pepe dei monaci” perché, non essendo eccitante, era l’unica varietà poteva essere utilizzata dai religiosi. Rari, invece, il biancospino (Craetagus ellwangeriana) proveniente dagli Stati Uniti, l’olivo d’autunno Elaeagnus umbellata, un albero di noci pecan e il melo che produce frutta dalla polpa rossa della varietà Malus. Non mancano il frutto della passione e la sua spettacolare liana, l’asiminier, albero di banane che produce frutti verdi simili a pere e la cudrania tricuspidata, albero cinese che produce frutti rossi dal vago sapore di anguria. Per quanto riguarda i frutti più comuni, il giardino è ricco di agrumi tra cui il cedro, arance, limoni, mandarini, pompelmi e clementine. Varie poi le varietà di ciliegi, meli, fichi, nespoli e lamponi. A dare il tocco esotico la papaya, l’avocado, la palma albicocca e la canna da zucchero. Un’esperienza che risveglia i sensi, quella al Jardin Botanique Fruiter di Avapessa, a pochi passi da Calvì e da Ile Rousse.
Photo credits:
Foto di Pierre Bona da Wikimedia
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