Simbolo della Corsica, il muflone corso è un animale da tutelare. Presente sull’isola da diecimila anni fa, oggi vive in una piccola area situata a oltre duemila metri nei pressi del monte Cinto e del massiccio di Bavella, nello specifico tra i comuni di Asco, Calenzana e tra quelli di Quenza e di Zonza prediligendo spostarsi in inverno verso l’entroterra dell’isola, vale a dire nella zona dei laghi montani di Nino, del Melo e di Capitello. Parente stretto del muflone sardo, il muflone della Corsica viene considerato il discendente di una pecora inselvatichita di cui si ignorano i progenitori.
Il muflone corso, una specie da tutelare:
Il muflone corso è una sottospecie del muflone endemica della Corsica e della Sardegna che secondo gli studiosi non era presente sull’isola prima del Neolitico, per questo motivo dovrebbe quindi essere considerato una pecora addomesticata derivante da due sottospecie di Muflone orientale portate prima in Corsica e poi in Sardegna e successivamente tornata allo stato selvatico, secondo quello che viene definito processo di marronage, riacquistando così un fenotipo più vicino ai suoi lontani cugini selvaggi. Il muvra, come viene chiamato in corso, è un animale stanziale un po’ tarchiato, dalle zampe corte e dal temperamento poco colonizzatore o espansivo, che predilige vivere nei luoghi più impervi e accidentati dell’isola, caratterizzati da un alto grado di rocciosità e pendenze. Grande brucatore, si nutre prevalentemente di essenze arbustive ed arboree della macchia mediterranea e delle graminacee in generale. Di indole diffidente, il muflone è un animale attivo sia di giorno che di notte e possiede caratteristiche più da corridore che da arrampicatore, sebbene prediliga gli ambienti rocciosi. Il muflone è dotato di olfatto e udito molto sviluppati che gli consentono di percepire l’approssimarsi di un pericolo. Conduce una vita gregaria in branchi più o meno numerosi e misti, guidati da una femmina adulta.
Nei mufloni, la differenza tra generi è particolarmente visibile: il maschio ha una corporatura più grande e robusta rispetto alla femmina, che ha un corpo più elegante e longilineo, e il capo presenta grosse corna revolute che danno all’animale un aspetto possente e che crescono per tutta la vita fino a raggiungere in vecchiaia un alto livello di maestosità. Anche il mantello è diverso, quello maschile è rossiccio e più scuro nella metà anteriore con grandi macchie chiare sul fianco, più uniforme e di un rossiccio più chiaro, quello femminile. La stagione degli amori inizia in ottobre e si protrae fino a dicembre. Gli accoppiamenti sono preceduti dai corteggiamenti che possono sfociare in combattimenti tra maschi quando si contendono la stessa femmina. In primavera le femmine gravide si allontanano dal branco per condurre vita solitaria fino al parto che avviene tra marzo e aprile, dopo una gestazione di 5 mesi circa. Generalmente, vengono partoriti uno, massimo due, esemplari che verranno allevati dai genitori sino al raggiungimento della maturità sessuale. Oggi il muflone corso è considerato una specie protetta: sull’isola sono presenti, in base all’ultimo censimento, 500 esemplari. Negli anni, attività di caccia indiscriminata, antropizzazione del territorio e difficoltà di reperimento del cibo, hanno messo a dura prova l’esistenza di questo incantevole animale, antico abitante dell’isola della Bellezza.
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Foto di LadyofHats da Wikimedia
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