C’è un particolare fascino nei paesi abbandonati, nel visitarli si ha l’impressione di essere sospesi nel tempo: è come se quei luoghi e quegli edifici un tempo in vita, fossero sotto una qualche forma di incantesimo e si trovassero in una dimensione diversa dalla nostra.
Villaggi spesso immersi in aree impervie, inghiottite dalla vegetazione, che tuttavia riescono a essere in perfetta armonia con il paesaggio circostante. Una sensazione di straniamento e di sorpresa, dunque, che può regalare momenti unici, sicuramente da ricordare: il miglior souvenir di una vacanza. In Alta Corsica, vicino al piccolo borgo di Lumio, situato tra Calvi e Ile Rousse, si trova il villaggio fantasma di Occi.
In Corsica, alla scoperta di Occi:
L’origine del villaggio di Occi risalirebbe all’epoca medievale, anche se alcuni rinvenimenti hanno dimostrato che la zona era abitata già in area preistorica. A fondare Occi furono gli abitanti del vicino isolotto di Spano, anch’esso oggi disabitato, per sfuggire alle incursioni incessanti dei saraceni che interessarono le coste della Corsica. Situato a poco meno di 400 metri sul livello del mare, Occi subì nel corso dei secoli un continuo e lento spopolamento a causa della mancanza di acqua (la maggior parte della popolazione si trasferì a Lumio), tant’è che l’ultimo abitante, Félix Giudicelli, morì nel 1918. Da allora Occi cadde in un sonno eterno.
Visitare Occi oggi significa immergersi in un’atmosfera fuori dal tempo. Il silenzio avvolge il villaggio, rotto solo dal soffio del vento e dal canto degli uccelli. Delle abitazioni di un tempo restano solo rovine, ma una testimonianza della sua antica vitalità sopravvive: la piccola Chiesa della Santissima Annunziata, risalente al V o VI secolo, restaurata grazie a donazioni private nei primi anni 2000. Ogni anno, questa chiesa ospita ancora celebrazioni religiose, come la suggestiva messa cantata di Pentecoste.
Per raggiungere Occi ci sono tre percorsi: il primo si trova a pochi metri sopra l’ingresso del campeggio Panoramic sulla strada dipartimentale 71 che collega Lumio a Lavotaggiu, ma presenta una manutenzione poco regolare; c’è poi il sentiero, più ostico, che parte dalla cappella di Notre Dame de la Stella tra Capu d’Occi e Capu Braccaghju, e infine il tragitto, più curato e indicato anche per le famiglie con bambini, a nord di Lumio nei pressi del ristorante Chez Charles. Seguendo quest’ultimo percorso per raggiungere il villaggio ci vogliono in media tra i 20 e i 30 minuti a piedi: una passeggiata dolce in compagnia di ulivi, lungo una mulattiera di antica costruzione. Lungo il sentiero si incontra anche una torre genovese, utilizzata in passato per avvistare eventuali avvicinamenti sospetti. Arrivati a Occi si è accolti da panorami mozzafiato a strapiombo sul mare, come quello della marina di Sant’Ambrogio o della baia di Calvi.
Photo credits:
Dany Tolenga, Flickr
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