La Corsica è una delle isole del mediterraneo più ricca di siti archeologici e resti di antiche civiltà. Tra i boschi e i sentieri nel verde, la storia ci ha lasciato i resti di costruzioni, torri e ripari utilizzati dai popoli della preistoria, con alcuni dei loro oggetti più comuni tutt’ora conservati nei musei di tutta l’isola. In questo articolo andiamo alla scoperta del sito di Cucuruzzu, situata nella regione dell’Alta Rocca e più precisamente ai piedi dell’altopiano di Livia. È una località nella parte meridionale della Corsica, a poca distanza da Porto Vecchio, caratterizzata da grandi montagne e da una storia millenaria che la rende tutt’ora meta dei grandi appassionati di archeologia.
Corsica: l’isola della bellezza:
Nel 1959 l’archeologo Roger Grosjean, colui che rese già famosi i siti di Filitosa (Sollacaro) e Cauria (Sartè), fu il primo a parlare del sito di Cucuruzzu. Nel 1964, tuttavia, fu François de Lanfranchi a riprendere e proseguire gli studi su questo sito archeologico, fino agli anni Novanta. Questi lavori hanno portato alla luce il grande tesoro archeologico dell’AltaRocca e hanno contribuito ha raccogliere materiale e teorie sulle civiltà che un tempo abitavano l’Alta Rocca.
Il sito archeologico di Cucuruzzu si trova nella località di Livia, in Corsica del Sud, 40 km a nord-ovest di Porto-Vecchio e 10 km a sud-ovest di Zonza. Si tratta di un complesso di strutture costruito nell’Età del Bronzo. È una villaggio fortificato dominato da un “casteddu” e circondato da un muro di protezione in pietra .
Sotto il casteddu, verso nord-est, si trovano molte terrazze e ripari naturali abitati che rendevano l’inaccessibile. Il monumento principale è la Torra, una struttura che si ipotizza fosse adibita alla conservazione e alla lavorazione delle derrate alimentari, e che oggi conserva ancora parte del tetto composto da lastre di pietra posate a sbalzo. Ha un diametro di 8 metri e un’altezza di 4 – 5 metri. Questo tipo di costruzioni viene collegato alle architetture del bacino mediterraneo dello stesso periodo, in particolare ai Nuraghi sardi.
I resti recuperati durante gli scavi sono esposti al Museo della Contea di Alta Rocca.
Il sito di Cucuruzzu si trova in un’area boscosa ricca di pini, ulivi e querce, ed è un piacere passeggiare sul sentiero ombreggiato che porta ai resti di questo villaggio fortificato dal fascino unico. Una volta terminata la visita al Cucuruzzu, quindi, si può fare una piacevole deviazione su un sentiero di 20 minuti all’interno del sottobosco. Proprio all’interno dell’area di Cucuruzzu, si trova un altro sito di grande interesse storico-archeologico: il casteddu di Capula. Il complesso di capanne e ripari naturali è stato costruito in un lungo arco dei tempo tra l’età del Bronzo e il Medioevo, è formato da diverse strutture; ai piedi di questi affascinanti resti si trovano le rovine di un menhir, i cui pezzo in parte sono stati utilizzati per realizzare le mura medievali.
Un po’ più distante, sulla strada del ritorno, si possono incontrare le fondamenta della cappella medievale di San Larenzu le cui pietre sono servite alla costruzione della chiesetta più recente situata ad una decina di metri di distanza
Per completare la visita, si consiglia di scoprire il museo dipartimentale, che conserva molti dei resti delle civiltà che hanno vissuto nell’intera regione dell’Alta Rocca. All’interno del museo si possono trovare alcuni affascinanti manufatti tipici della vita quotidiana delle comunità, tra cui quelle di Cucuruzzu.
Per raggiungere il sito conviene raggiungere in traghetto il porto di Porto Vecchio, una tra le più belle località a ridosso sul mare della Corsica. Da qui, per arrivare, basta percorrere la D59 e seguire le indicazioni per Livia, poi per il sito archeologico. La soluzione più conveniente è l’ auto, che si può scegliere di imbarcare sul traghetto per la Corsica, e che impiegherà circa un’ora per raggiungere il luogo. Le tratte garantite dalle compagnie di navigazione sono partono dai porti di Golfo Aranci-Porto Vecchio , Piombino-Porto Vecchio e Porto Torres-Porto vecchio
Le visite sono aperte da marzo a ottobre, tutti i giorni dal mattino fino al primo pomeriggio. Il biglietto costa davvero pochissimo ed è prevista una riduzione per i bambini. Per qualunque informazione aggiuntiva, si può visitare il sito dell’Ente del Turismo di Porto Vecchio.
Photo Credits
Copertina – foto di Jean-Pol GRANDMONT da Wikimedia
Casteddu – foto di Pascal Poggi da Flickr
Capula – foto di Jean-Pol GRANDMONT da Wikimedia
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